
Matilde 6 mitica, ma il vero fenomeno è il gruppo
04-12-2020 11:20 - Serie A1

Ph: Alessandro Vezzoli
Limitarsi ad ammirare le gesta di "Mate", in questo momento, vuol dire, però, continuare a fissare il dito quando qualcuno indica la luna. Non è l’unica stella a brillare, in questo inizio di stagione che ci sta premiando e del quale siamo fortemente orgogliosi.
C'è la nova di Martina Spinelli, che sta giocando da veterana a soli 18 anni, un solido punto fisso nello scacchiere della Limonta Costa Masnaga. Rimbalzi, difesa e un considerevole volume di gioco aggiunti ad una fase offensiva sempre più varia;
C'è la gigante rossa di Vittoria Allievi, che oltre al solito incommensurabile impatto difensivo si sta, con volontà e sacrificio, trasformando in un playmaker per se stessa e per completare le pantere;
C'è la nana bianca di Nancy N'Guessan, intensa e fisica come poche ma capace di impreziosire le sue prestazioni con perle tecniche nei 3 fondamentali offensivi;
C'è la nascente di Laura Toffali, che sta conquistando campo con la sua garra e voglia di lottare, aggiunta a qualità atletiche “black” e un tiro da fuori con prospettiva di altissima fascia;
C'è la pulsar di Eleonora Villa che sta crescendo, diventando sempre più concreta, e affiancando alle già ragguardevoli doti con la palla una grande attenzione nel gioco off ball;
C'è la stellona di Cristina Osazuwa, 190 centimetri di simpatia e tanta voglia di spaccare il mondo quando scende in campo, e che sta lavorando duramente sulle sue lacune difensive per poter stare con più equilibrio dentro il rettangolo;
C'è la stella di Marika Labanca, che sta tenendo bene il doppio salto di categoria e partendo dalle doti di combattente migliora il lavoro di base già acquisito nelle scorse stagioni con ammirevole dedizione;
C'è la stella di neutroni di Beatrice Caloro, che ha già provato, in questa stagione, il brivido e l'emozione di esordire in A1 contro Bologna e nonostante le difficoltà sta affinando le sue qualità, costruendosi giorno per giorno;
C'è l’ultima arrivata Ilaria Bernardi, che ha cavalcato con determinazione l’opportunità e ha saputo conquistarsi col lavoro l’onore di calpestare per la prima volta un parquet di A1.
Età? Andando in ordine anagrafico: una 2002 – quattro 2003 – tre 2004 - due 2005. E non sono scommesse o rischi più delle loro colleghe ultraventenni o trentenni.
Sono ragazze che MERITANO di andare in campo a dimostrare il proprio valore, e per l'impegno e i sacrifici che fanno tutta la settimana in allenamento, e per il talento che coltivano quotidianamente.
Sono ragazze che stanno diventando donne, in un ambiente che trascende dal mero insegnamento sportivo e vorrebbe trasformarsi anche in palestra di vita.
Sono ragazze in cui Basket Costa crede, e lo fa fin da quando erano ancora più piccine.
Guardate a Beatrice Del Pero: talento 21enne di ottime speranze, vinceva nel 2017 la Coppa Italia a Costa sfruttando anche le esperienze in maglia azzurra e le Finali Nazionali giocate da protagonista. Ora è tornata alla casa madre, con tanta voglia di confermarsi ad altissimi livelli e con l’importantissimo ruolo da capitano. Tra le righe, due settimane fa ne ha segnati 34 (trentaquattro!!) dando l’impressione di poter segnare bendata.
E ci sono le tre “vecchie”, 23enni ma già responsabili di un gruppo: Jess Kovatch, Jai Nunn e Lisa Jablonowski. Ragazze, donne che stanno dando un contributo forte, solido, concreto, non solo a livello tecnico-tattico con caratteristiche che siamo certi si esalteranno ancora di più nei prossimi mesi, ma anche nell'impegno, nell’esempio, nella voglia di lottare e di creare un gruppo sempre più coeso e forte.
E poi la supernova dello staff tecnico, gestionale, atletico e sanitario: Paolo, Pier, Billo, Mino, Gabbro, Bicio, Ska, Robbi. Nik, Luca, Fede, Clod: una “sporca dozzina” di persone che vivono a Palazzo, costruendo situazioni, sviluppando idee, facendo da esempio pratico a tutte le atlete su come si gestisce un gruppo, su come si vive e si costruisce insieme. Ognuno con le sue peculiarità e particolarità tecniche e umane che si fondono in un “idem sentire”.
E allora ecco uno dei segreti di Mate: quello di far parte di un gruppo di compagne eccezionale e di poter crescere e migliorare in questo ambiente, quello di Costa. Dove la parola "noi" viene prima di ogni altra cosa.
Per tutto quello che c'è sulla luna facciamo uno sforzo, dai! E non fermiamoci a fissare solo lo straordinario dito.
bicio
Fonte: bicio