U13M Elite: Cedo e scrivo
15-03-2012 18:03 - Campionati Giovanili Maschili

Terza vittoria consecutiva fuori casa e Basket Costa così riacquista la tripla A nel rating del girone B Under 13 Elite.
Dopo una serie di prestazioni di dubbia consistenza Standard&Poor´s (Coach P) aveva deciso di sospendere il giudizio sul gruppo, che però ieri ha piazzato un risultato importante, sia in termini di classifica finale (entrare nelle prime 4) che di autostima.
E così l´Agenzia di Rating vimercatese ha voluto confermare ai ragazzi la fiducia che durante gli allenamenti hanno sempre mostrato di meritarsi. Sono bravi, un po´ "cazzoni" ma in gamba.
Ora bisogna concentrarsi sulle partite a venire, affrontandole una per una, mettendo particolare attenzione alla gara del 1° aprile a Legnano.
Lissone ci aveva dato l´impressione di aver perso brio, Lecco aveva regalato sprazzi solo da parte di alcuni, con un´atmosfera generale non proprio rassicurante visti gli importanti impegni che sopraggiungevano.
Varese ci ha tirato fuori le motivazioni che dovremmo avere su tutti i campi, ci ha fatto vedere che possiamo giocare con intensità e velocità, ma anche intelligenza e consapevolezza nei nostri mezzi.
A tratti è sembrata una gara "giusta", giocata con lucidità ed energia, e nonostante qualche momento di sbandamento, abbiamo dato l´idea per tutto il primo quarto di essere sul pezzo.
Io ho scelto di stare il più possibile seduto, e di limitarmi a suggerimenti un po´ scontati; avevo voglia di vedere se i ragazzi ce l´avevano dentro o andavano spinti. Sinceramente posso dirlo: dopo 5´ di gioco ero sicuro che ce l´avessero dentro. E che ce l´avremmo fatta.
Chiuso il primo periodo con un po´ di altalena, il secondo inizia sui binari della concretezza e della voglia. Il 19-7 di parziale rappresenta bene quelli che sono stati 10´ di dominio del campo, con Varese in confusione e noi a martellare in contropiede, al tiro da fuori ed in difesa.
Tutti negli spogliatoi e alla ripresa il film non cambia. Noi controlliamo le penetrazioni avversarie con buona lena, e poi sul ribaltamento di fronte riusciamo sempre a trovare un buco in cui infilarci per andare al tiro. Tutte conclusioni sensate, che non danno mai alla Robur la possibilità di farci trovare scoperti in contropiede. Al 28´ siamo a +18 e la partita sembra finita. Ma non è così.
Varese inizia a mettere tutte le energie che ha nel recuperare palla. Raddoppia a uomo, raddoppia a zona, va continuamente alla ricerca della palla, e con un paio di canestri su rubata va al riposo a -14.
Al rientro in campo tra pressing, casino sugli spalti e casino sulle panchine la partita sembra andare nella direzione di chi le sta provando tutte per rientrare (loro). E così è per qualche minuto. +10, +11, +9, +10, +8, +6. Quando mancano 4´ e siamo a +6, con i varesini fisicamente stravolti ma ancora combattivi e l´arbitro che segue il trend della partita (è sempre così, gli arbitri sentono chi ha in pugno la gara e si adeguano, risultato 6 falli a nostro carico e 0 per loro, con i giocatori di casa che pressavano e noi che contenevamo), c´è un bel po´ di confusione nelle nostre teste.
Loro pressavano, noi ci dovevamo aiutare; loro dovevano recuperare, noi dovevamo far girare palla, farli stancare e poi andare a prenderci un tiro facile. Comodo da scrivere, meno da fare, soprattutto a 13 anni. Comunque sia, nella confusione, stanchezza e decisione generale troviamo la forza di rimetterci in ordine, far girare la palla e controllare fino alla fine, mettendo quei 2 o 3 canestri che però non piegano la ferrea volontà degli avversari; i quali si arrendono effettivamente solo alla sirena di fine gara.
Fonte: Coach P
Dopo una serie di prestazioni di dubbia consistenza Standard&Poor´s (Coach P) aveva deciso di sospendere il giudizio sul gruppo, che però ieri ha piazzato un risultato importante, sia in termini di classifica finale (entrare nelle prime 4) che di autostima.
E così l´Agenzia di Rating vimercatese ha voluto confermare ai ragazzi la fiducia che durante gli allenamenti hanno sempre mostrato di meritarsi. Sono bravi, un po´ "cazzoni" ma in gamba.
Ora bisogna concentrarsi sulle partite a venire, affrontandole una per una, mettendo particolare attenzione alla gara del 1° aprile a Legnano.
Lissone ci aveva dato l´impressione di aver perso brio, Lecco aveva regalato sprazzi solo da parte di alcuni, con un´atmosfera generale non proprio rassicurante visti gli importanti impegni che sopraggiungevano.
Varese ci ha tirato fuori le motivazioni che dovremmo avere su tutti i campi, ci ha fatto vedere che possiamo giocare con intensità e velocità, ma anche intelligenza e consapevolezza nei nostri mezzi.
A tratti è sembrata una gara "giusta", giocata con lucidità ed energia, e nonostante qualche momento di sbandamento, abbiamo dato l´idea per tutto il primo quarto di essere sul pezzo.
Io ho scelto di stare il più possibile seduto, e di limitarmi a suggerimenti un po´ scontati; avevo voglia di vedere se i ragazzi ce l´avevano dentro o andavano spinti. Sinceramente posso dirlo: dopo 5´ di gioco ero sicuro che ce l´avessero dentro. E che ce l´avremmo fatta.
Chiuso il primo periodo con un po´ di altalena, il secondo inizia sui binari della concretezza e della voglia. Il 19-7 di parziale rappresenta bene quelli che sono stati 10´ di dominio del campo, con Varese in confusione e noi a martellare in contropiede, al tiro da fuori ed in difesa.
Tutti negli spogliatoi e alla ripresa il film non cambia. Noi controlliamo le penetrazioni avversarie con buona lena, e poi sul ribaltamento di fronte riusciamo sempre a trovare un buco in cui infilarci per andare al tiro. Tutte conclusioni sensate, che non danno mai alla Robur la possibilità di farci trovare scoperti in contropiede. Al 28´ siamo a +18 e la partita sembra finita. Ma non è così.
Varese inizia a mettere tutte le energie che ha nel recuperare palla. Raddoppia a uomo, raddoppia a zona, va continuamente alla ricerca della palla, e con un paio di canestri su rubata va al riposo a -14.
Al rientro in campo tra pressing, casino sugli spalti e casino sulle panchine la partita sembra andare nella direzione di chi le sta provando tutte per rientrare (loro). E così è per qualche minuto. +10, +11, +9, +10, +8, +6. Quando mancano 4´ e siamo a +6, con i varesini fisicamente stravolti ma ancora combattivi e l´arbitro che segue il trend della partita (è sempre così, gli arbitri sentono chi ha in pugno la gara e si adeguano, risultato 6 falli a nostro carico e 0 per loro, con i giocatori di casa che pressavano e noi che contenevamo), c´è un bel po´ di confusione nelle nostre teste.
Loro pressavano, noi ci dovevamo aiutare; loro dovevano recuperare, noi dovevamo far girare palla, farli stancare e poi andare a prenderci un tiro facile. Comodo da scrivere, meno da fare, soprattutto a 13 anni. Comunque sia, nella confusione, stanchezza e decisione generale troviamo la forza di rimetterci in ordine, far girare la palla e controllare fino alla fine, mettendo quei 2 o 3 canestri che però non piegano la ferrea volontà degli avversari; i quali si arrendono effettivamente solo alla sirena di fine gara.
Fonte: Coach P
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